The COMM Vol. 1
Probabilmente avete notato che nel messaggio dell’editore che questo si chiama “Volume 2: Numero 1”. Da quando abbiamo rilanciato il nostro sito, abbiamo deciso di abbracciare tutta una nuova mentalità ed una nuova estetica, così ci è sembrato il momento giusto per guardare indietro al nostro primo anno per poi riniziare con un nuovo spirito! Non che il primo anno non sia stato del tutto spettacolare – abbiamo raggiunto traguardi importanti e creato moltissimi contenuti, ma vogliamo che questo anno sia ancora migliore!
Inizialmente, The COMM è partito come un progetto divertente per dare risalto e riconoscimento internazionale alla moda per le strade giapponesi e per promuovere la comunicazione tra la comunità giapponese e quelle all’estero, quindi ci servivano più lingue possibili! Spesso si può notare come tra le due comunità (giapponese ed internazionale) ci sia una sorta di gerarchia, così come tra i membri stessi di queste comunità, basata sui follower sui social media. The COMM vuole dimostrare che si può essere ispirati da chi ha 200 follower così come da chi ne ha 20mila. Chiunque tu sia e qualsiasi sia il tuo stile, finche sei parte di questa comunità, vogliamo che questo magazine diventi una piattaforma per il tuo talento.
Abbiamo iniziato con la moda, ma abbiamo realizzato che c’è molto di più da mostrare, quindi nel 2019 vogliamo dare risalto alla creatività in ogni sua forma!
Non ce l’avremmo mai fatta senza il supporto dei membri della COMMunity, alcuni dei quali abbiamo avuto il piacere di presentare nel magazine durante l’anno passato. Essere parte di The COMM significa anche avere l’occasione di passare del tempo con loro e di conoscerli a “telecamere spente”. Nel nostro primo numero, The Community, abbiamo parlato con alcune persone che hanno avuto un grande impatto sulla comunità della moda alternativa. Conoscere Prince è stato divertentissimo, visto che è entusiasta e traboccante di energie nella vita reale come sui social. Parlare con Rikarin riguardo a codsa sia una “vera” Harajuku Girl (risposta: chiunque ami Harajuku!) ci ha spinto a volere rendere il magazine più inclusivo possibile. Spesso le persone tendono ad escludere chi pensano non essere “abbastanza” e abbiamo parlato di questo anche con Katie, che ha un gruppo Facebook aperto a tutti per combattere questa tendenza.
Il secondo numero, Harajuku Now, ha messo in vetrina alcuni colorati talenti di Harajuku, compresa l’idol Haruka Kurebayashi. Lei ha moltissimi follower sui social, ma è sempre pronta a collaborare a progetti creativi interessanti, come The COMM (quando abbiamo parlato con lei, non eravamo neppure ancora usciti!). Abbiamo anche chiacchierato con Fuki e Haruka di FANATIC, un magazine creato e gestito dai laureati della scuola di moda – è in giro da appena un anno ma sembra già una pubblicazione consolidata da tempo! Le ragazze si vestono in maniera davvero divertente, ma quando le abbiamo incontrate, si sono rivelate piene di passione e di impegno. Tutti i loro numeri rappresentano lo spirito di Harajuku nella sua forma attuale: progressista ed entusiasta.
Il nostro terzo numero, Kawaii Revolution, ha seguito temi e stili simili a quelli del numero precedente, ma si è concentrato di più su come i look del passato vengono vestiti oggi. Abbiamo seguito Kekenoko nelle loro tipiche danze Takenoko-zoku per via Takeshita… prima di essere fermati dalla polizia per disturbo della quiete pubblica. Ma non si sono scoraggiati e hanno continuato a ballare per i viottoli di Urahara. Parlando di ballo – la più famosa shopgirl del 6%DOKIDOKI ora è una performer al Kawaii Monster CAfe! Ha sempre voluto far parte dello spettacolo – e non puoi essere una shopgirl per sempre! – quindi date il vostro supporto a Yuka Zakuro quando siete a Tokyo! Morale della favola? Lo spettacolo deve continuare… sempre!
Il quarto numero, Cyber, ci ha connesso alla COMMunity online e offline! Cerchiamo sempre di dare spazio ad elementi Giapponesi e internazionali, quindi non sempre si riesce ad incontrarsi nella vita reale. Fortunatamente, Internet ci connette e ci ispira, quindi questo è stato il tema centrale del numero! Quando abbiamo guidato cybr.grl per Koenji, volevamo mostrarle un negozio pseudo-cyber… che però di mercoledì era chiuso (già! Oh, Giappone…). Ma almeno la vetrina era a tema cyber-distopico, quindi alla fine ce la siamo cavata lo stesso!
Il numero più impegnativo è stato decisamente il quinto, Therapy. Salute mentale e Yami Kawaii erano argomenti sulla bocca di tutti, quindi volevamo dire la nostra! Ci è voluto moltissimo tempo a scrivere l’articolo di opinione, che è stato scritto e riscritto varie volte così che le nostre idee fossero più chiare possibili. La salute mentale è un tema spinoso, ma era importante per noi definire con precisione le sue connessioni con la moda. Il punto forte del numero è stato l’incontro con Kuua Oyasumi, il soggetto del documentario di Refinery29 che ha iniziato il dibattito. È stata la persone più gentile e graziosa che abbiamo avuto la fortuna di fotografare, oltre ad essere disponibile a raccontarci del documentario.
Per l’ultimo numero del primo volume, Neo Trad, abbiamo incontrato moltissime persone interessanti. Il termine “Neo Trad”, fusione di “nuovo” e di “tradizionale”, che abbiamo inventato, era perfetto per descrivere il loro stile! Il Lolita era prevalente, ma ognuno di loro aveva un approccio diverso e innovativo, dimostrando che non c’è un solo modo giusto di indossare uno stile. I vestiti possono essere interpretati in modi diversi a seconda delle varie personalità ed era proprio questo dinamismo che volevamo mostrare in questo numero.
Guardando indietro, abbiamo passato un primo anno grandioso e il magazine non ha fatto che crescere. Abbiamo imparato moltissimo come squadra – in particolare a tenere il caos del dietro le quinte sotto controllo! Intervistando e interagendo con gli altri ci ha fatto pensare a noi stessi – come rappresentiamo la moda e come possiamo essere più accurati nel mostrare quanto incredibili questa comunità e le sue storie siano.
Detto questo, speriamo in un altro anno fantastico con The COMM!